“In ogni gesto c’è la mia relazione col mondo,
il mio modo di vederlo, di sentirlo,
la mia educazione, il mio ambiente,
la mia costituzione psicologica, il mio modo di offrirmi,
tutta la mia biografia.”
Umberto Galimberti
Biografia
Umberto Iorio non è stato l’unico bambino a ricevere in regalo dei colori, sicuramente però, questi per Iorio sono diventati lo strumento attraverso il quale è riuscito ad esprimere le sue emozioni, le sue sensazioni e ad appassionarsi sempre più all’arte grafica pittorica.
Classe 1963, Iorio ha cominciato ad approcciarsi all’arte fin da piccolissimo, grazie anche all’intuizione di suo zio Tammaro D’Aquino, pittore di un certo talento, ma sconosciuto ai più, che mette un piccolissimo Iorio di fronte ad una tela con pennello e colori ad olio: il risultato è la natura morta di un piatto con una pera che Umberto, dietro richiesta di suo zio, firma maldestramente, ricoprendo tutto il quadro.
Caso o destino, lo vede durante gli anni delle scuole medie, alunno di un importante artista: costui ha il merito di esserne la figura formante, permettendo al giovane Umberto di assistere alle sue sessioni pittoriche.
Ed è proprio in queste occasioni che l’artista allo stadio embrionale, acquisisce quella tecnica pittorica che si lega in maniera elastica al suo innato talento e alla sua visione, perfezionandosi sempre più negli anni a venire.
Negli anni dell’adolescenza Iorio affianca la passione per l’arte, con l’impegno politico-sociale, lottando contro le ingiustizie, diffondendo la cultura del recupero e propagandando il bello. Egli ritiene che solo l’arte potrà migliore il mondo.
Iorio spirito eclettico e dai molti interessi si distingue anche nella fotografia, raggiungendo ottimi risultati in vari concorsi fotografici, alcuni dei quali anche nazionali.
Un altro elemento determinante e complementare nella sua vita artistica è stato il free climbing, sport estremo, ancora oggi considerato di nicchia, figurando in numerosissime pubblicazioni sia come protagonista che come autore di articoli e servizi fotografici.
Proprio dall’ambiente circostante, dalle pareti scalate di Punta Campanella, estrema propagine della penisola sorrentina, l’artista prende, apprende, ricava e trasforma, mantenendo la sacralità della natura da lui sempre attentamente osservata. In un testo pubblicato su un libro-guida di arrampicata libera, Iorio scrive:
“È lì che si consolidò il tutto, ebbi la conferma dell’esistenza di un qualcosa che cercavo da una vita…e che è stata la mia vita. Si può provare un sentimento intenso per delle rocce modellate dal mare e dal vento? Me lo sono chiesto per anni, ad oggi ne sono più che certo, forse è uno dei sentimenti più grandi che ancora nutro, forse si potrebbe chiamare anche amore. Lo stesso amore che impiego in tutte le cose che realizzo, in particolare per quelle forme che sembrano il continuo di quell’erosione, creata dal vento e dal mare su quelle rocce. Forse il vento ricco di salsedine, modellava anche me, senza che me ne accorgessi. Mi arrampicavo tra quelle rocce toccandole come se attraverso loro accarezzassi la mia anima. Quelle forme, quei movimenti, sono rimaste impresse nella mia mente, collocandosi in ogni creazione della mia vita”.
Dalla pietra lavica del Vesuvio, dagli affreschi delle vicine ville Pompeiane nasce Esplosioni di luci, una serie di sculture luminose, la cui base è in pietra lavica vesuviana, esposte nel 2014 presso la galleria d’arte del Gruppo Petit Prince a Piazza Duomo, Ravello (Amalfi) e presso la galleria d’arte Res Publica in Piazza della Repubblica, a Venaria Reale, Torino; nel 2015 presso la Biennale di Milano, esperienza di lustro nella carriera, già tutt’altro che povera di riconoscimenti, di Umberto Iorio.
Biography
Umberto Iorio is not the only one who has received crayons as a gift, but certainly for him that present has become the means by which he managed to express his emotions and his feelings.
Born in 1963, Iorio has approached the art since he was a kid, thanks to the intuition of his uncle Tammaro D’ Aquino, painter of talent, but unknown to most people, that puts a tiny Iorio in front of a blank canvas with temperas and paintbrushes: the result is a still-life represented by a dish and a pear that Umberto, at the request of his uncle, signs inappropriately, covering the whole painting. As chance would have it, during his studies at middle school, an important artist really took a shine to him: this man allows a young Umberto to observe his pictorial sessions.
And that is exactly how the fledgling artists acquires the painting technique that merges with his innate talent and his vision, and improving on it in the years to come.
During adolescence Iorio combines his passion for art with socio-political commitment, fighting against injustice, spreading the culture of recovery and evoking the beauty. He believes just art can save the world.
Iorio is an eclectic spirit and a creative man of many interests: photography becomes a passion, so he’s got excellent results in photographic contests too, some of which are national.
Another conclusive and complementary element of his artistic life has been the free climbing, extreme sport, still considered of niche. He appears on an incredible number of publications both as a protagonist and as an author of articles and photo shoots.
Thanks to the surrounding environment and the hours of arduous climbing up sheer cliffs of Punta Campanella, protected natural area of the Penisola Sorrentina, the artist learns to preserve the sanctity of nature that he has always carefully observed. In a text of a guide book of climbing, Iorio says:
“It was there that I had the opportunity of improving my knowledge of my vision, I have confirmed of the existence of something I’ve been looking for all my life… and now that is my life. How do you feel something real for a rocks shaped by wind and sea? I’ve been asking myself that for years, now I’m utterly convinced, it can also be called love. It’s the exact kind of love I put in the things that I realize, particularly for those forms that seem to have arisen from that erosion born out of the wind and sea on those rocks! Maybe that wind full of saltiness shaped me too, without me knowing. I was climbing through those rocks touching them as if they were my soul. Those forms, those moves were stick in my mind, taking place in every creation of my life.”
From the lava of Vesuvius and the frescoes of Pompeian villas born “Explosions of lights”, a series of lighting sculptures, whose basis is in Vesuvius’ lava rock; exhibited in 2014 at The Petit Prince’s Group Gallery in Piazza Duomo of Ravello (Amalfi) and at The Arte Res Publica Gallery in Piazza della Repubblica of Venaria Reale, (Turin) and in 2015 at the Biennale di Milano, important experience for his career, already full of awards.
Approaching the art of Umberto Iorio, you immediately feel a sense of security and accuracy, due to the deep knowledge of himself.
Poetica
Accostandosi all’arte di Umberto Iorio, si avverte subito un senso di sicurezza e precisione, dovute alla profonda conoscenza di sé da parte dell’artista.
La consapevolezza- giusta, cosciente, da non scambiare con mera presunzione – delle proprie attitudini, del proprio talento, ma anche delle proprie mancanze e dei propri limiti, si fondono in Iorio in uno straordinario dualismo.
Una dicotomia per nulla ipocrita, ma anzi, assai concreta che affonda nei natali dell’artista e che si riflette nelle sue opere, creando un vero e proprio filone e rendendo queste ultime un’estensione dell’anima dello scultore.
Umberto Iorio, tuttavia, non può essere identificato con una sola apposizione: è scultore, sì, ma è anche pittore, è fotografo, è tutto questo insieme, è anche molto altro, ogni volta in una combinazione diversa e interscambiabile che egli evoca in base a ciò che lo circonda e alla sua inconscia risposta all’ambiente, sia naturale che urbano.
Umberto Iorio è soprattutto un amante della bellezza: quella bellezza filosofica e necessaria che sempre troppo spesso va perdendosi nel quotidiano, quella bellezza che è panacea del mondo.
L’artista comunica con elementi, in maniera attiva e passiva. Il mare, il vento, la montagna, le forme irregolari, le texture, il movimento, il sublime: per l’artista ogni cosa è ispirazione, ogni cosa è degna di creare emozione.
E con questo approccio, umile e dignitoso, privo di accademici pregiudizi, egli semplicemente crea: perché è la sua essenza, perché è un processo naturale e non può farne a meno.
Non ci sono mode, non ci sono tendenze: esiste solo un continuo divenire dall’immaginazione alle forme più strane e indefinite che, con un occhio critico e attento, non fanno altro se non regalare ai nostri sensi l’Io più puro e incontaminato di Iorio.
Ed è questa doppia natura che si respira dalle opere dell’artista: mare e montagna, terra e fuoco, amore per le proprie radici e spirito d’avventura.
I contrari di eraclidea memoria non sono più in contrasto, ma in armonia e consequenzialità.
Umberto Iorio infonde alle sue opere la sua essenza e il suo vissuto e, insieme a ciò, l’apprezzabilissima consapevolezza che lo spettatore la acquisirà forse solo come substrato dell’interpretazione che egli stesso darà.
Poetics
The right awareness of his own talent, not to be confused with a broad assumption, but also of his own limits just blend together into an extraordinary dualism characteristic of Iorio.
A dichotomy in no way hypocritical, but rather so concrete that is reflected in his works, creating a veritable seam and making the works as an extension of the soul of the sculptor.
Umberto Iorio, however, can’t be identified with a single noun: he is a sculptor, but he is also a painter, a photographer, he is all this together and much more, each time in a different combination owed to what surrounds him and his unconscious answer to the both natural and urban environment.
Umberto Iorio is above all a lover of beauty: that philosophical and necessary beauty that always goes losing itself in our everyday life, that beauty that can be the universal panacea of the world.
The artist communicates with elements in active and passive way. The sea, the wind, the mountain, the irregular forms, the textures, the movement, the sublime: for the artist everything is inspiration, everything is worthy of creating emotion.
And with this approach, humble and dignified, deprived of academicians prejudices, simply he creates: because it is his own essence, because it is a natural process and he just can’t seem to help it.
There are no fads, there are no trends: there is just a constant evolution of the imagination in its strangest and undefined shapes that, with a critical and careful eye, does little more than give the purest and uncontaminated self of Iorio to our senses.
And it is this double nature that you can breathe from the works of the artist: sea and mountain, earth and fire, love for his own roots and spirit of adventure.
The contrasts of eraclidean memory are not in contrast anymore, but in harmony and consequentiality.
Umberto Iorio infuses his essence and life in his work, together with the valuable knowledge that the spectator may acquire only as substrate of the interpretation he will give by himself.